Ocse, “far finire al più presto la pacchia fiscale per le multinazionali”
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Ocse, una tassa minima globale per le multinazionali
“Far finire al più presto la “pacchia fiscale” per le multinazionali, possibilmente entro l’anno in corso” è quanto (in estrema sintesi) l’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha chiesto a 140 paesi. La riforma (partita tre anni fa), che prevede una tassa minima globale sulle multinazionali è andata molto a rilento così da spazientire persino un’Organizzazione compassata come l’Ocse.
“C’è un impegno del 100% tra i membri dell’OCSE per raggiungere questo obiettivo – ha affermato il direttore fiscale dell’OCSE Manal Corwin aggiungendo che “il senso di urgenza è elevato e, senza dubbio, portare a termine qualcosa prima della fine dell’anno sarebbe una delle nostre massime priorità”. Purtroppo se l’Unione Europea si è dimostrata virtuosa in questo senso, non altrettanto lo sono stati i giganti del calibro di Stati Uniti e Cina. Quindi la tassazione minima è ferma in palude.
Ocse, come funziona il piano da approvare
Come, in estrema sintesi, funziona il piano? Principalmente attraverso due pilastri: il primo (dall’approvazione ancora lontana), cerca di ridistribuire le basi imponibili delle grandi multinazionali nelle giurisdizioni in cui generano affari, anche se non sono presenti. Il secondo, vicino all’ok, prevede un’imposta minima del 15% anche se l’azienda opera in aree a bassa tassazione. L’Unione Europea ha già adottato questo impegno l’anno scorso.
Tutto quello che resta da fare è che il Congresso lo convalidi. La misura riguarderà le aziende con un fatturato consolidato pari o superiore a 750 milioni di euro. Obiettivo principale dell’iniziativa è aumentare le entrate fiscali e fermare il continuo dirottamento degli utili verso aree più benevoli. Un trend che, già dagli anni 90, continua a causare grandi perdite alle casse pubbliche. Scopo ultimo della misura è garantire che le multinazionali contribuiscano almeno per il 15% alle finanze pubbliche.
I paesi avranno il potere di intervenire qualora una delle loro multinazionali si trovasse in territori a bassa tassazione e pagasse quindi meno tasse. Molti gli esentati a questa nuova regolamentazione, tra questi enti pubblici, organizzazioni senza scopo di lucro e fondi pensione. Insomma se tutto procederà come vorrebbe l’Ocse la nuova regolamentazione sarà finalmente attuata con effetto retroattivo a partire dal 2024. Un sogno o giusta realtà?