La cultura è il risultato di un percorso
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“Ricordiamo il 400° anniversario di Santa Rosalia, le sue immagini promuovono Palermo”
PALERMO – “La cultura non è un valore generico ma il risultato di un percorso, è quello che ci lascia in eredità il passato ma anche quello che noi siamo i grado di riproporre di quel passato e di innovare”. Così il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, nel corso della prima tappa nel Mezzogiorno degli Stati generali della Cultura de Il Sole 24 Ore, in corso al Teatro Massimo di Palermo.
“Oggi noi ricordiamo – aggiunge – il quattrocentesimo anniversario di Santa Rosalia che è un anniversario della nostra tradizione, intesa anche come cultura del folklore e dell’arte. Noi abbiamo portato prima in anteprima questo evento nel momento e adesso le sue immagini continueranno a fare un percorso internazionale per promuovere Palermo”.
Cannella: “Portato cultura nei luoghi periferici”
“Abbiamo portato la cultura nei luoghi periferici della città, avendo un grande consenso da parte dei ragazzini. Lo faremo domani, ad esempio, allo Sperone, e poi anche all’Albergheria”. Così l’assessore alla Cultura del Comune di Palermo e vicesindaco, Giampiero Cannella, anche lui intervenuti alla prima tappa nel Mezzogiorno degli Stati generali della Cultura de Il Sole 24 Ore.
Betta: “La cultura è pace”
“Noi abbiamo la necessità di irradiare il pensiero culturale – prosegue – perché la cultura è pace. Non possono esserci guerre se si suona a quattro mani, quindi abbiamo inventato anche dei piccoli progetti, nel quale immaginiamo delle opere istantanee con un coro di cittadini, coinvolgendo anche i giovani compositori del conservatorio di Palermo. La cosa più bella è che la cultura possano allagare tutti i quartieri, senza confini e barriere”, a dichiararlo è Marco Betta, sovrintendente del Teatro Massimo applaudito dal pubblico con una calorosa ovazione nel corso del suo intervento.
Maranghi: “Andate a vedere gli spettacoli d’opera”
“Al pubblico dico: andate a vedere gli spettacoli d’opera, non c’è al mondo qualcosa di così completo come il teatro d’opera. È il più grande spettacolo del mondo, è nostro, è italiano, qui a Palermo c’è un teatro pazzesco. Oggi l’unica occasione per ascoltare la nostra meravigliosa lingua, in tutti i continenti del mondo, è grazie all’opera italiana”, è quanto dichiarato da Piero Maranghi, editore di Classica TV.
Ruffini: “Dobbiamo tendere la mano ai giovani”
“Non si diventa attori, essere attori è un mestiere. In teatro un altro vantaggio, il palcoscenico, dove si può dire quello che si vuole e possibilmente il pubblico non dovrebbe rompere perché c’è il pubblico. La maggior parte dei miei colleghi pesa la propria creatività perché non sono piaciuti o perché vogliono piacere a quattro imbecilli. Siamo noi che dobbiamo tendere una mano ai giovani”. Così l’attore e regista Paolo Ruffini, durante gli Stati generali della Cultura de Il Sole 24 Ore.
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