Opinioni | La sapienza è passata di moda
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Di Socrate, mia nipotina Agata ha una conoscenza approssimativa: lo considera un mio coetaneo, con più barba e meno capelli. Il nonno, grazie alla scuola e a qualche lettura, dovrebbe saperne di più. Chi era Socrate? Un eccentrico o un eroe? Di sicuro, un sapiente. «Una persona — spiega il filosofo Mauro Bonazzi — capace di rimettere in discussione le proprie idee e le proprie convinzioni. Un’attività fondamentale per tenerci svegli, pensare e ascoltare». Sapienza, però, è una parola passata di moda. Resta nel nome di un’università importante, nel cognome di una scrittrice riscoperta: ma chi di noi, per mostrare affetto e stima, direbbe di un amico «È sapiente»? Sapienza, saggezza e prudenza sono vocaboli d’antiquariato; e l’antiquariato, ormai, non va più.
Peccato: quanto sarebbero utili, in questo momento storico. Lo ha ricordato anche Papa Leone, durante il convegno organizzato da Rcs Academy e dal Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede: nel «sovraccarico di informazione e nel vuoto della sapienza» crescono piante cattive. Tutto è complicato, sovrapposto, contraddittorio, veloce. Decidere, in queste condizioni, è rischioso. Si rischia di sbagliare, e gli errori si pagano.
Ho pensato a questo, leggendo la vicenda delle tre giovani femministe (?) che utilizzavano una chat di WhatsApp per sputare giudizi crudeli sul prossimo. Non le conosco, non so se agissero per invidia o per divertimento. Di sicuro, si sono rivelate superficiali. Poco sagge. Per nulla sapienti.
Una chat non è mai privata. Può apparire su un giornale dopo essere finita tra gli atti di un processo, com’è accaduto in quel caso. Ma può diventare pubblica anche in seguito a uno screenshot, a una distrazione, a un litigio o a un dispetto fra i partecipanti. Quanti di noi pensano a queste eventualità, prima di scrivere su una chat scolastica, professionale, tra amici? Se i nostri commenti diventassero pubblici, potremmo sentirci traditi, delusi, furiosi. Sorpresi, no.
Fossimo prudenti, non accadrebbe. Fossimo sapienti, eviteremmo molti guai — in questo campo e non solo. Non sapienti come Socrate. Basterebbe osservare le persone semplici e felici che ci circondano. Loro hanno capito cosa fare. Ma, essendo sapienti, non lo raccontano sui social.
8 novembre 2025
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